Benefici della Mindfulness per i bambini: quali sono i vantaggi

La meditazione in ambito evolutivo consente ai più piccoli di entrare in contatto con il proprio corpo e le proprie emozioni attraverso la consapevolezza personale. Lungi dall’essere una pratica solo per adulti, la mindfulness offre strumenti semplici e potenti per aiutare i bambini a navigare il mondo con più calma e serenità.

Il termine inglese mindfulness indica un particolare tipo di consapevolezza caratterizzata dal prestare attenzione al momento presente, con coscienza e in modo non giudicante. Concentrarsi sul qui e ora è una pratica preziosa per gestire lo stress e l’ansia nell’infanzia.

I principi della mindfulness secondo Jon Kabat-Zinn

Jon Kabat-Zinn, nel 1979, sviluppò il programma chiamato Stress Reduction and Relaxation Program, successivamente rielaborato come un percorso di 8 settimane definito Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR). Scopo fondamentale del suo progetto era quello di ridurre lo stress e il dolore delle persone grazie ad un percorso strutturato che univa i principi della mindfulness e della psicoeducazione.

Il principio su cui si fonda tale percorso è tanto semplice quanto efficace: ridurre lo stress grazie all’accrescimento della consapevolezza personale. Avere consapevolezza delle cause del nostro dolore permetterà di elaborare delle strategie efficaci di coping, ovvero un insieme di meccanismi utili per gestire, ridurre o tollerare lo stress. La mindfulness con i bambini mira quindi a sviluppare accettazione, pazienza e autoconsapevolezza.

Attività e pratiche di mindfulness per bambini

Per avvicinare i più piccoli alla mindfulness, la chiave è trasformare la pratica in un gioco che parli il loro linguaggio: quello della fantasia e della scoperta. Anziché imporre esercizi, è possibile proporre attività che li incuriosiscano e li coinvolgano in modo naturale.

Un primo passo fondamentale, ad esempio, è la consapevolezza del respiro, che può essere introdotta attraverso il gioco, invitando il bambino a porre l’attenzione sulla respirazione. Questo semplice atto trasforma un concetto astratto come il respiro in un’esperienza visiva e calmante.

La stessa attenzione può essere portata al corpo attraverso una passeggiata, un invito a muoversi in maniera lenta e controllata ma con consapevolezza rispetto ad ogni parte del proprio corpo.

Per le emozioni più intense, come la rabbia o l’agitazione, uno strumento visivo è incredibilmente efficace. Il barattolo della calma, è una delle pratiche maggiormente utilizzate; si tratta di un vasetto riempito spesso con d’acqua e brillantini, diventa una metafora potente: quando viene scosso, i brillantini vorticano come i pensieri confusi nella mente; osservandoli depositarsi lentamente, il bambino visualizza il processo di ritorno alla quiete interiore.

Tutte queste pratiche possono diventare un mezzo potente per il bambino alla volta della scoperta del proprio mondo interiore e delle relazioni con il mondo. Tuttavia ogni pratica deve essere seguita con attenzione e il necessario supporto perché, anche se possono apparire semplici nella gestione, possono creare alcune criticità controproducenti.

Domande pratiche: come iniziare nel modo giusto

A che età si può iniziare?

Si può iniziare in forma di gioco molto presto. Già a 3-4 anni si possono proporre semplici esercizi sensoriali (come toccare diverse superfici ad occhi chiusi). Esercizi più strutturati sono ideali a partire dai 5-6 anni.

Quanto deve durare una sessione?

Pochissimo. Per i bambini in età prescolare (3-5 anni) bastano anche solo 1-2 minuti per non perdere la loro attenzione. Per quelli in età scolare (6-10 anni) si può arrivare a 5-7 minuti. La chiave del successo non è la durata, ma la costanza di praticare per pochi minuti ogni giorno.

Qual è il momento migliore della giornata?

Non esiste una regola fissa, dipende dalla routine familiare. Molti genitori trovano utile praticare dopo la scuola, per aiutare il bambino a “scaricare” le tensioni della giornata, oppure poco prima di andare a dormire, per favorire il rilassamento e creare una routine della buonanotte serena.

Il ruolo del genitore: l’ingrediente segreto

La mindfulness non è un compito da assegnare al bambino, ma un’esperienza da condividere. L’efficacia di questi esercizi aumenta esponenzialmente se il genitore li pratica insieme al proprio figlio. Un genitore che mostra calma, presenza e curiosità diventa il miglior insegnante possibile. Praticare insieme trasforma una semplice tecnica in un prezioso momento di connessione e benessere per tutta la famiglia.

I principali benefici della mindfulness per i bambini

Beneficio Come aiuta il bambino
Miglioramento dell’attenzione Aiuta a focalizzarsi sui compiti e a gestire le distrazioni, con effetti positivi anche in casi di ADHD.
Regolazione emotiva Fornisce strumenti per riconoscere, accettare e gestire emozioni difficili come rabbia, ansia e frustrazione.
Riduzione dello stress Insegna a calmare il sistema nervoso attraverso la respirazione e la consapevolezza del corpo.
Aumento dell’empatia Essere più consapevoli di sé stessi aiuta a comprendere meglio anche gli stati d’animo degli altri.
Sviluppo dell’autostima Promuove un atteggiamento non giudicante verso sé stessi, favorendo l’accettazione e la fiducia nelle proprie capacità.

Come insegnare la mindfulness ai bambini

Il maestro di meditazione tibetano Chögyam Trungpa sottolinea di seguire sei cardini principali per insegnare la mindfulness ai bambini:

  1. Ascoltare sé stessi mentre si parla: prestare attenzione non solo a ciò che si dice ma anche al modo in cui lo si dice;
  2. Ascoltare gli altri: non solo il contenuto del messaggio ma anche il sottotesto emotivo;
  3. Scandire ogni parola: permettere una chiara ricezione da parte dei bambini;
  4. Rallentare l’eloquio: dare enfasi ad alcuni passaggi specifici per mantenere l’attenzione;
  5. Semplificare il discorso: utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile per la loro età;
  6. Prestare attenzione allo spazio intorno alla parola: usare il ritmo e i silenzi come parte della comunicazione.

Percorsi di mindfulness per l’infanzia

I percorsi basati sulla mindfulness in ambito evolutivo permettono ai più piccoli di entrare in contatto con i propri vissuti emotivi. I bambini vengono guidati nell’apprendimento incentrato soprattutto sulle sensazioni fisiche e lo sviluppo della capacità di introspezione. Questi percorsi si avvalgono di momenti di gioco, lettura di storie e un lavoro sul corpo attraverso semplici esercizi che prendono spunto dallo yoga. Una delle prime pratiche che vengono mostrate è l’esercizio sul respiro, che rappresenta un ponte tra corpo e mente.

Fonte immagine: Photo by Artem Podrez: https://www.pexels.com/video/mother-and-children-meditating-at-home-6952665/

 

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