La procrastinazione è un meccanismo che può portare ad essere in conflitto con sé stessi, rendendo difficile anche le attività più semplici.Se ti ritrovi spesso a rimandare compiti importanti o a procrastinare sulle responsabilità quotidiane, non sei solo. Si tratta di un fenomeno molto comune, le cui cause si diversificano a seconda delle situazioni e delle Persone coinvolte.
La procrastinazione si nutre di emozioni e sensazioni bloccate. In questo articolo, esploreremo il perché procrastiniamo, le conseguenze psicologiche che ciò può avere sulla nostra salute e il benessere psicologico, i diversi tipi di procrastinatori e, soprattutto, vedremo come confrontarsi con questo nemico silenzioso.
Perché procrastiniamo?
La procrastinazione si caratterizza come quel fenomeno che porta una Persona ad evitare un compito, anche importante, con qualche attività meno importante o di secondaria priorità. Le motivazioni possono essere varie, ma una delle più comuni è il desiderio di evitare il disagio associato a compiti difficili o sgradevoli. Spesso, ci sentiamo sopraffatti dalla mole di lavoro o dalla complessità di un’attività, quindi si può presentare la tendenza a rimandarla sperando che il problema si risolva da solo o che in futuro ci sentiremo più preparati.
La procrastinazione, spesso, non è solo l’evitamento di un’attività, anche prioritaria, con una magari più piacevole, ma decisamente secondaria. Tuttavia, vi sono innumerevoli sfaccettature psicologiche di questo fenomeno, come la paura di affrontare le conseguenze, di prendersi delle responsabilità non volute, o anche una risposta ad una situazione di forte stress e ansia. La procrastinazione si nutre di emozioni bloccate.
Cause emotive e cognitive del procrastinare
Tra le cause cognitive ed emotive maggiormente legate alla procrastinazione vi sono:
- Perfezionismo, ovvero la tendenza ad agire solamente se le condizioni sono ottimali o, appunto, perfette. Ciò però può portare ad adottare aspettative molto alte e non sentirsi mai abbastanza pronti per affrontare un compito;
- Confrontarsi con l’insuccesso: rimandare all’infinito un compito può essere legato alla paura di dover affrontare un insuccesso o di sbagliare. Ciò può portare una Persona a confrontarsi con un blocco vero e proprio e non tentare nessuna azione;
- Paura del successo: molte Persone possono pensare di non meritare il successo. Questo può determinare il vivere una sorta di senso di colpa o la sindrome dell’impostore, portando ad un evitamento di qualsiasi iniziativa.
Inoltre, la mancanza di motivazione o di obiettivi chiari può alimentare la tendenza a procrastinare; una Persona può sentire di non avere la giusta motivazione nell’agire. Inoltre, un ruolo fondamentale è ricoperto anche dall’autostima che può influenzare il non sentirsi all’altezza o temere il fallimento.
Conseguenze della procrastinazione per la salute e il benessere psicologico
Le conseguenze della procrastinazione possono andare ben oltre il non concludere in tempo i compiti assegnati. Può, infatti, avere un impatto significativo sulla propria salute fisica e sul proprio benessere psicologico.
Lo stress costante e l’ansia perenne che derivano da questa tendenza può portare a problemi di salute fisica, come mal di testa, disturbi del sonno e disturbi gastrointestinali e disturbi psicosomatici. Dal punto di vista psicologico, la procrastinazione può influenzare negativamente la propria autostima e il senso di autoefficacia, portando a sperimentare inefficacia, inadeguatezza e incapacità di raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, può creare un circolo vizioso in cui il rimandare continuo porta a sperimentare sensi di colpa e stress, alimentando però ancora di più la tendenza a procrastinare.
Come confrontarsi con la procrastinazione?
Affrontare la procrastinazione richiede una combinazione di consapevolezza, pianificazione e azione. Ciò che può aiutare ad alleviare il senso di impotenza è suddividere le attività da portare a termine in compiti più piccoli e più gestibili, in modo da renderli più facili da affrontare. Inoltre, impostare obiettivi chiari e soprattutto realistici può aiutare a concentrarsi sull’azione e aumentare la motivazione. Inoltre, è importante praticare l’auto-compassione e imparare a perdonarsi quando si cade nella trappola della procrastinazione.
Procrastinazione: è davvero necessario evitarla sempre?
La procrastinazione, al giorno d’oggi, è vista però come il male del mondo. I migliori programmi di Self-Help hanno spesso come slogan: “evita sempre la procrastinazione!”. Ma è così essenziale vivere di assolutismi?
In realtà può avere un effetto contrario perché la rigidità non consente di affrontare in maniera assertiva il caos che ci circonda. Seguire sempre e comunque un piano prestabilito può limitare la nostra capacità di affrontare le sfide, portandoci magari ad evitare tutte quelle situazioni che necessitano flessibilità. Inoltre, essere sempre performanti e non concedersi mai la possibilità di rimandare un’attività può aumentare il senso del dovere e prendersi poco cura dell’area del piacere.
In un mondo che spesso glorifica l’assolutismo e la rigidità, è importante considerare che la vita non si adatta sempre ai nostri piani prestabiliti. La procrastinazione potrebbe essere un campanello d’allarme, la richiesta di un bisogno di flessibilità o, ancora, la necessità di ascolto delle nostre emozioni più profonde. Invece di condannarla senza appello, cosa potrebbe comportare il fermarsi e ascoltarsi? Imparare a esplorare le radici profonde della nostra procrastinazione, può trasformarla da nemica ad alleata nella nostra ricerca di autenticità e benessere psicologico.