L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è un disturbo del neurosviluppo. È caratterizzato da diverse problematiche come difficoltà nel mantenere l’attenzione o presentare un’eccessiva attività motoria e non, o ancora difficoltà nel controllare il proprio comportamento.
Questo disturbo colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti, ma può persistere anche in età adulta. In questo articolo vedremo insieme cos’è e i sintomi dell’ADHD.
Storia dell’ADHD
La storia dell’ADHD risale a circa 200 anni fa, quando il medico tedesco Melchior Adam Weikard, nel 1775, descrisse per la prima volta i sintomi di questa condizione, definita iperattività infantile. Tuttavia, è stato solo negli ultimi decenni che l’ADHD è stata riconosciuta come una vera e propria patologia e sono stati sviluppati trattamenti specifici per gestirla.
Il termine Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività compare per la prima volta nel DSM III-R (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel 1987. Rappresentò una vera e propria rivoluzione nell’ambito clinico-diagnostico.
Inizialmente però non ci si riferiva a tale disturbo con l’acronimo che conosciamo oggigiorno, bensì si utilizzò DDAI, ovvero Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività. Questa definizione includeva oltre agli aspetti comportamentali anche quelli cognitivi. Ciò fu possibile grazie agli studi di Virginia Douglas che sottolineava la centralità dei deficit cognitivi oltre quelli motori, inquadrati come un epifenomeno dei primi. Analizzeremo ora nel dettaglio cos’è e i sintomi dell’ADHD.
Quali sono i sintomi dell’ADHD?
I sintomi dell’ADHD possono includere:
- difficoltà a concentrarsi per periodi prolungati di tempo;
- impulsività;
- difficoltà a gestire le emozioni;
- difficoltà a regolare il comportamento;
- tendenza a essere facilmente distratti.
Questi sintomi possono interferire con il funzionamento quotidiano della persona, in particolare a scuola e nel lavoro. L’ADHD viene spesso diagnosticata durante l’infanzia o l’adolescenza, ma può anche essere riconosciuta in età adulta.
Il DSM definisce il disturbo come “una situazione/stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo”. I sintomi interferiscono con la vita quotidiana finendo per causare disagi e difficoltà.
I sintomi chiave di questa condizione sono: la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività. Questi devono essere presenti per almeno 6 mesi e compaiono prima dei sette anni.
Generalmente i bambini con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività presentano: difficoltà a completare diverse tipologie di attività, in special modo quelle che richiedono concentrazione; sono eccessivamente vivaci e si distraggono molto facilmente; possono inoltre manifestare difficoltà di apprendimento con ripercussioni anche dal punto di vista emotivo, scatenando sintomatologie differenti come ansia o disturbi psicosomatici.
I trattamenti dell’ADHD
Le terapie per l’ADHD comprendono sia trattamenti farmacologici e trattamenti comportamentali. La terapia farmacologica comporta l’assunzione di stimolanti che aiutano a ridurre i sintomi di iperattività e impulsività; la terapia comportamentale, come la terapia cognitivo-comportamentale, consente l’apprendimento di strategie per gestire i sintomi e di sviluppare abilità sociali e di problem solving. Inoltre è importante associare questa tipologia di trattamenti anche ad una di tipo psicologico e psico-educativo, per aiutare la persona a gestire le emozioni e i comportamenti. Fondamentale è quindi fornire un intervento multimodale e sostegno alla famiglia e al contesto di riferimento di bambini, ragazzi e adulti con ADHD fornendo strumenti utili nella gestione del disturbo.
Una risposta a “Che cos’è l’ADHD e quali sono i suoi sintomi?”